L’allestimento di un acquario richiede impegno, gusto, personalità e fantasia.
Per questo allestimento mi sono voluto ispirare a ricreare un angolo di natura racchiuso in soli 120 litri.
L’idea mi è venuta osservando gli acquari di un grande amico ed esperto di acquariofilia Marco Sitzia che con semplicità ha saputo dare un tocco di selvatico ai propri acquari.
Per non lasciare niente al caso, ho studiato il tutto nei minimi particolari, realizzando degli schizzi su carta di come sarebbe dovuto essere il lavoro finito.
La progettazione su carta a mio avviso non deve essere mai trascurata perché quando si vuole realizzare l’allestimento di un acquario dobbiamo sapere con certezza cosa fare e dove sistemare le piante.
Come avete notato non dobbiamo essere dei provetti disegnatori per realizzare uno.
Per questo allestimento mi sono voluto ispirare a ricreare un angolo di natura racchiuso in soli 120 litri.
L’idea mi è venuta osservando gli acquari di un grande amico ed esperto di acquariofilia Marco Sitzia che con semplicità ha saputo dare un tocco di selvatico ai propri acquari.
Per non lasciare niente al caso, ho studiato il tutto nei minimi particolari, realizzando degli schizzi su carta di come sarebbe dovuto essere il lavoro finito.
La progettazione su carta a mio avviso non deve essere mai trascurata perché quando si vuole realizzare l’allestimento di un acquario dobbiamo sapere con certezza cosa fare e dove sistemare le piante.
Come avete notato non dobbiamo essere dei provetti disegnatori per realizzare uno.
Prima di partire con l’allestimento dobbiamo avere tutti gli elementi che lo compongono pronti all’uso e puliti. Quindi non fatevi mai mancare a portata di mano forbici, spazzole, lana perlon e pinze per l’inserimento delle piante (io personalmente faccio questo operazione con le mani).
Innanzitutto ho pulito in maniera scrupolosa il legno. Per questa operazione ho utilizzato semplicemente una spazzola e dell’acqua visto che la dimensione del legno non permetteva la bollitura dello stesso.
Innanzitutto ho pulito in maniera scrupolosa il legno. Per questa operazione ho utilizzato semplicemente una spazzola e dell’acqua visto che la dimensione del legno non permetteva la bollitura dello stesso.

Avendo deciso già da diverse settimane di realizzare un nuovo allestimento, ho trascurato volutamente la pulizia dei vetri dell’acquario che nel frattempo si erano ricoperti di una sottile patina verde che inevitabilmente ho dovuto eliminare.
Per fare questa operazione ho evitato di utilizzare raschietti che avrebbero potuto compromettere i vetri dell’acquario e ho preferito utilizzare un pezzo di lana perlon e con olio di gomito ho avuto ugualmente la meglio sulla patina verde.
Per fare questa operazione ho evitato di utilizzare raschietti che avrebbero potuto compromettere i vetri dell’acquario e ho preferito utilizzare un pezzo di lana perlon e con olio di gomito ho avuto ugualmente la meglio sulla patina verde.


Soddisfatto della pulizia dei vetri, ho iniziato a disporre la sabbia bianca a mio piacimento. Ho utilizzato la stessa sabbia del precedente allestimento previa accurata pulizia della stessa..
Come si può notare, non utilizzo mai un fondo fertilizzato, questo per evitare che gli strati possano mischiarsi, con un inevitabile danneggiamento dell’aspetto gradevole della composizione.
E’ buona norma disporre la sabbia in maniera tale che la parte posteriore sia più alta di quella anteriore.
Per il mio acquario ho scelto di non realizzare un fondo molto spesso, in quanto l’altezza dell’acquario non e’ molto elevata. Comunque è buona norma non andare oltre i 7/8 cm di altezza del fondo.
Come si può notare, non utilizzo mai un fondo fertilizzato, questo per evitare che gli strati possano mischiarsi, con un inevitabile danneggiamento dell’aspetto gradevole della composizione.
E’ buona norma disporre la sabbia in maniera tale che la parte posteriore sia più alta di quella anteriore.
Per il mio acquario ho scelto di non realizzare un fondo molto spesso, in quanto l’altezza dell’acquario non e’ molto elevata. Comunque è buona norma non andare oltre i 7/8 cm di altezza del fondo.
Adesso non mi rimane che iniziare ad inserire gli elementi che formano la composizione dell’acquario. Il tronco è stato tagliato pur mantenendo inalterata la sua maestosità. Inoltre ho provveduto a tagliarlo in maniera tale da consentirmi in futuro di realizzare nuove composizioni.
Adesso non mi rimane che concentrare la mia attenzione sulle piante che troveranno posto all’interno dell’acquario. Poiché la disponibilità di piante non costituisce una difficoltà visto l’abbondanza di queste nei miei diversi acquari, dopo accurata scelta, ho provveduto a suddividerle per specie e al tempo stesso ho provveduto a spuntare le radici e pulire le foglie che presentavano alghe e marcerescenze.
E si, le alghe accompagnano la vita di un acquariofilo. In un primo momento alla loro comparsa ne facevo un malattia, oggi invece ho imparato a conviverci visto che un acquario senza alghe a mio avviso è innaturale e inesistente. Con questo non voglio dire che dobbiamo trascurare il nostro acquario, anzi la vera bravura di un acquariofilo è quello di saper contenere la crescita delle nostre care amiche alghe.
E si, le alghe accompagnano la vita di un acquariofilo. In un primo momento alla loro comparsa ne facevo un malattia, oggi invece ho imparato a conviverci visto che un acquario senza alghe a mio avviso è innaturale e inesistente. Con questo non voglio dire che dobbiamo trascurare il nostro acquario, anzi la vera bravura di un acquariofilo è quello di saper contenere la crescita delle nostre care amiche alghe.
Con l’ausilio di una rete e del filo di nylon ho sapientemente legato degli steli di Hydrocotyle leucocephala in maniera tale da ottenere un compatto tappetino di queste particolari foglie.

Premetto che amo fare questi lavori quando rimango solo a casa, evitando che mia moglie possa vedere la confusione di secchi, acqua e attrezzi sparsi per la casa. Proprio per questo motivo essendo l’operatività limitata, non ho potuto scattare fotografie dettagliate su alcuni particolari non potendo disporre dell’aiuto di un fotografo.
La vasca è stata riempita a metà in maniera da aiutarmi ad inserire meglio le piante a stelo lungo. Ho provveduto ad interrare il tappetino di Hydrocotyle leucocephala. Il retino pertanto non è visibile a occhio nudo e spero con la crescita di nuove foglie venga ancora meglio mimetizzato in futuro.
Ho provveduto ad inserire le piante in sequenza e per settori in maniera da rendere più accurata e gradevole la composizione.
La vasca è stata riempita a metà in maniera da aiutarmi ad inserire meglio le piante a stelo lungo. Ho provveduto ad interrare il tappetino di Hydrocotyle leucocephala. Il retino pertanto non è visibile a occhio nudo e spero con la crescita di nuove foglie venga ancora meglio mimetizzato in futuro.
Ho provveduto ad inserire le piante in sequenza e per settori in maniera da rendere più accurata e gradevole la composizione.
Finito il lavoro di piantumazione, ho definitivamente riempito con l’acqua mancante l’acquario.
Come potete notare sono passati pochi minuti e l’acqua è moderatamente opaca. Un risultato ottimale si ottiene avendo l’accortezza di inserire l’acqua piano piano. E’ mio solito utilizzare una busta in plastica aperta (vedi articolo “Acquario con doppio fondo affiancato.......”) ma in questo caso grazie all’imponete tronco ho fatto scivolare l’acqua dolcemente su di esso.
Come potete notare sono passati pochi minuti e l’acqua è moderatamente opaca. Un risultato ottimale si ottiene avendo l’accortezza di inserire l’acqua piano piano. E’ mio solito utilizzare una busta in plastica aperta (vedi articolo “Acquario con doppio fondo affiancato.......”) ma in questo caso grazie all’imponete tronco ho fatto scivolare l’acqua dolcemente su di esso.
Ho voluto fotografare un particolare del tappetino di Hydrocotyle leucocephala per farvi vedere da vicino il gradevole impatto visivo che offre questa pianta.
E infine ecco il lavoro dopo circa 24 ore dall’allestimento. L’acqua è gradevolmente chiara e il risultato raggiunto è ottimale.
Infine come potete notare l’acquario è dotato di due filtri, uno esterno e uno interno. Questo perché mi consente di effettuare la pulizia alternativamente dei filtri senza avere mai problema di danneggiare i batteri buoni presenti in vasca. Inoltre mi consente di avere sempre un’acqua cristallina e pulita.
Infine come potete notare l’acquario è dotato di due filtri, uno esterno e uno interno. Questo perché mi consente di effettuare la pulizia alternativamente dei filtri senza avere mai problema di danneggiare i batteri buoni presenti in vasca. Inoltre mi consente di avere sempre un’acqua cristallina e pulita.
Spero che l’articolo realizzato sia di vostro gradimento e vi invito a mandarvi i vostri lavori, sarà mia cura pubblicarli su Eden aquarium.
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